il volo dell'angelo - aliti di vento
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il volo dell'angelo
musica
L'era dell'Angelo ...
... "caduti da un cielo distratto, sbattuti dal vento sui marciapiedi"...
Quando la spiritualità tutta salesiana di un fantastico Don Carmelo Coco, autore di testi e musiche e nuovo faro spirituale, si uniscono alla sensibilità dei componenti del Diapason, nascono trame indelebili nella storia musicale di questo gruppo. E' il momento di "Angeli" opera musicale di alta fattura e altra professionalità rispetto alle precedenti ...
E' anche il momento del "Liberfest", opera musicale del 1991: sull'onda dei travolgenti recenti avvenimenti storici, un ragazzo tenta di accordare la sua chitarra in una piazza, tra l'indifferenza generale dei passanti, sordi e ciechi anche quando si tratta di donare qualcosa per un'emergenza imminente. La presenza e la conoscenza di strane persone, che pur avendo toccato il fondo ritrovano la forza di ricominciare per abbattere muri e superare barriere, gli dà la forza di chiedere a quegli strani ragazzi che suonano al piano di sopra "Ehi ragazzi! ... datemi un la"... Dalla nuova accordatura della sua chitarra nasce una corale visione della vita, che sia libera dalle schiavitù dell'indifferenza e della mediocrità, per desiderare di volare alto, e condividere grandi ideali...
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... E l'ombra dell'angelo mio
Ma l'apporto di Antonio a questa nuova fase è sempre più ridotto. L'ncalzare della malattia lo costringe ad allontanarsi da una vita per così dire "pubblica". Lontananza interrotta solo da rare, sporadiche, ma significative apparizioni. Nei concerti canta le sue canzoni, spesso in quinta o in ottava superiore, e poi sparisce dietro le quinte, ombra tra le luci del palco della propria vita. La nuova musicassetta, e poi il nuovo cd, nascono senza il suo intervento, solo rivisitando le sue "Facci nuovi con te" e "Rivelazione", nella sua nuova riedizione datata 1992 e totalmente differente dall'originaria del 1984.
Antonio si dedica alla celebrazione poetica dell'universo femminile, e all'avvicinarsi all'era della solitudine, che lo porterà a scrivere solo per se stesso, sognando un palcoscenico diverso e senza il pubblico.
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