carme dei poeti - aliti di vento

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carme dei poeti

parole
La raccolta denominata dall’autore stesso “carme dei poeti” è costituita da ventiquattro scritti, alcuni dalla metrica classicheggiante, altri vagamente ispirati al male di vivere del tempo presente, tutti con un profondo senso di presenza della fine, che ormai diventa presenza reale, che ormai pervade quasi ogni verso, alternato alla mancanza dell’amore e dell’amata, nonostante il mondo, nonostante ciascuno, a sera, torni al “proprio lare”. E’ un senso della morte vicina vista non già con paura, ma come l’autore stesso afferma “l’ultimo ponte non ti fia paura”, come l’ultimo passo verso l’eternità, per “asciugar le notti del mio pianto” e per “brillare, quando sarà il mio giorno, a compagnia della mia stessa croce”. E' probabile che l'intenzione del poeta fosse quella di creare un poemetto omogeneo, vagamente ispirato alla poetica foscoliana dei "Sepolcri". Ne risulta tuttavia una raccolta abbastanza eterogenea, a volte ispirata al futuro "ultimo ponte", a volte ancora molto legata all'introspezione nel proprio dolore per la mancanza di affetti e nella propria abissale ed esacerbata solitudine. Non manca un mai sopito e sempre intimo rapporto con l'Eterno, un grido di un figlio che grida al Padre il perchè del "dolor che m'attraversa gli anni", fino a chiedere ad "una stella a caso" di portare una canzone o anche l'ultimo lamento per "brillare..."
 
 
 
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